Memorie di Aaron Bushnell

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Il 25 Febbraio, Aaron Bushnell si è dato fuoco davanti al cancello dell’ambasciata israeliana a Washington come atto di protesta contro il genocidio palestinese a Gaza. I critici ostili [a questo atto] hanno tentato di far passare l’azione di Aaron come la conseguenza di una malattia mentale. Al contrario, la scelta di Aaron è stata un’azione politica derivante dalle sue profonde convinzioni anarchiche. Nella raccolta che segue condividiamo la sintesi della sua politica, seguita dalle testimonianze di tre amici intimi di Aaron.

Altare in onore alla vita di Aaron, eretto durante una veglia che i suoi amici hanno tenuto in suo ricordo (27 Febbraio).

Come Aaron ha raccontato ai suoi compagni di un gruppo di mutuo soccorso di San Antonio, è cresciuto in un’enclave bianca, conservatrice e cristiana a Cape Cod. Aveva 18 anni quando Donald Trump è stato eletto; si è arruolato nell’aeronautica militare nel 2019. Mentre era nell’aeronautica, si è approcciato alla politica anarchica attraverso un processo di auto-formazione.

Nel Febbraio 2023, Aaron ha preparato un documento per aiutare questo gruppo e farlo diventare più coeso. Come ci ha raccontato un altro partecipante del gruppo, “Aaron ha cercato di formalizzare e maturare alcuni dei nostri metodi di organizzazione e ha ritenuto che la discussione profonda e aperta fosse un primo passo fondamentale per costruire una fiducia a lungo termine. Ha creato un elenco di domande in modo che il nostro gruppo di persone di sinistra mal organizzate si occupasse di mutuo soccorso e iniziasse una conversazione [con le altre persone].”

Nelle sue risposte a queste domande, Aaron dichiarava:

Sono un anarchico, il che significa che credo nell’abolizione di tutte le strutture gerarchiche di potere, in particolare del Capitalismo e dello Stato… Considero il lavoro che facciamo come una lotta nella guerra di classe – guerra che la classe capitalista intraprende contro il resto dell’umanità. Questo indica anche il modo in cui voglio organizzarmi, poiché credo che qualsiasi struttura gerarchia di potere sia destinata a riprodurre le dinamiche di classe ed oppressione. Pertanto, voglio impegnarmi in forme di organizzazioni egualitarie che producano strutture di potere orizzontali, basate sull’aiuto reciproco e sulla solidarietà e che siano in grado di liberare gli esseri umani…

Sono favorevole ad un processo decisionale basato sul consenso piuttosto che ad una governance “democratica” o basata sul voto.

Nello stesso documento, Aaron ha spiegato perché si è impegnato a svolgere un lavoro di mutuo soccorso e solidale con le persone senzatetto:

“Sono sempre stato infastidito dalla realtà delle persone senzatetto, anche quando crescevo in una comunità conservatrice. Sono arrivato a credere nell’importanza delle politiche di solidarietà e considero la questione delle persone senzatetto come un fronte importante nella guerra di classe – che deve essere combattuta per il bene di tutti noi. Ritengo che aiutare i miei vicini senza casa sia un obbligo morale, una questione di giustizia sociale e una questione di buona politica. Se oggi non sto dalla parte di chi è più emarginato di me, allora chi sarà domani dalla mia parte?

Considero le persone senzatetto forzate (dalla struttura capitalistica, ndt) come un fallimento della società e un crimine contro l’umanità. Credo che nessuno meriti di essere privato delle necessità umane di base. Credo che la condizione involontaria delle persone senzatetto debba essere abolita.”

Nei tre racconti che seguono, gli amici di Aaron condividono i loro ricordi su di lui e su come la sua vita abbia toccato le loro vite.

Se volete fare qualcosa in memoria di Aaron, potete fare una donazione al Palestine Children’s Relief Fund, di cui ha parlato nel suo testamento.

Aaron e i suoi amici guardano un eclisse solare.


“Aaron vivrà per sempre”

Lupe

Aaron vivrà per sempre. Lo so, perché tutti coloro che sono stati amati da Aaron porteranno un po’ di lui nella loro anima e tutti coloro che hanno assistito al suo sacrificio lo porteranno nella loro mente. Aaron amava la vita. Sapeva che rinunciando ad essa, poteva dare al popolo palestinese la possibilità di conservare la propria. Aaron ha cambiato in modo permanente il tessuto del vostro essere. Lo sapete perché per il resto della vostra vita dovrete lottare, pensando cosa sacrificherete per la liberazione degli altri.

Il mio amico ha detto che Aaron, ovunque andasse, piantava alberi. Immagino questi semi piantati nei nostri cuori e nelle nostre menti. Germoglieranno e cresceranno fino a diventare alberi giganti e forti, con radici profonde, in grado di affrontare le molte battaglie che ci attendono su questo pianeta in fiamme. Rimarranno in piedi, come Aaron, finché non potranno più farlo; ma a quel punto i loro semi saranno stati piantati nei cuori dei nostri cari e cresceranno anch’essi come alberi. Continueranno questa lotta fino a quando [nascerà] il bellissimo mondo che Aaron sapeva che meritavamo.

Aaron Bushnell.


“Era qualcuno di cui avevamo davvero bisogno”

T Bear

Sembra che molte persone abbiano visto Aaron come un militare. Le persone di sinistra su internet e i media liberali sono stati veloci nel liquidare le sue parole e le sue azioni, e hanno scelto, invece, di giudicarlo sulla base di ideali puritani altrettanto cattivi – ideali che egli ha cercato di rifuggire per tutta la sua vita adulta.

Scrivo questo articolo sapendo che sarà letto dai compagni. Vorrei dire qualcosa di profondo, che ci faccia riflettere sul perché abbiamo la tendenza a trattare così rapidamente gli altri come oggetti usa e getta. Ma non credo di poterlo fare. Spero, invece, che porterete con me il peso di trovare una risposta a questa domanda.

Dopo una vita trascorsa a contatto con gli anarchici, è stato questo venticinquenne, aviatore, radicalizzatosi in poco tempo, con cui ho trascorso due anni, a mostrarmi le mie catene, molto prima della sua decisione di lasciare questa terra. Aaron aveva questo effetto su ogni persona che incontrava. Era incredibilmente impegnato nello sviluppare delle relazioni basate su una profonda fiducia e comprensione – e sarebbe stato il primo ad alzare le sopracciglia per una risposta sgarbata ad una domanda importante. Non ha mai lasciato che un potenziale danno rimanesse senza risposta. Ha incarnato più di chiunque altro io conosca lo spirito anarchico, “quel sentimento largamente umano che aspira al bene di tutti, alla libertà ed alla giustizia per tutti, alla solidarietà ed all’amore fra tutti”.1

Era qualcuno di cui avevamo davvero bisogno qui. Vi incoraggio a ricordare le parole e le azioni di Aaron la prossima volta che state per appiattire le esperienze vissute di qualcun altro. Vi incoraggio a riflettere sulle vostre relazioni e su come potete ridurre il controllo e le dinamiche di potere coercitive. Vi incoraggio a costruire legami sempre più profondi con i vostri compagni. Onorateli ora. Non vale la pena perderli.

Altare in onore alla vita di Aaron, eretto durante una veglia che i suoi amici hanno tenuto in suo ricordo (27 Febbraio).


“Il mio amico Aaron”

E

Il mio amico Aaron era gentile, compassionevole e di sani princìpi, al punto che, a volte, era fastidioso; ma era incredibilmente riflessivo ed era disposto a cambiare per soddisfare le mie esigenze nel nostro rapporto. Era uno dei miei migliori e prediletti amici.

Ho amato profondamente Aaron. Ho pochi rimpianti del mio rapporto con lui. Sono stato sempre vulnerabile e aperto, cosa che lui ha ricambiato. Gli ho detto spesso quello che provavo per lui. Ho trascorso con lui tutto il tempo possibile e sono molto grato di averlo fatto. Ciò di cui ho più paura, in questo momento, è che il nostro rapporto, la nostra amicizia, l’amore profondo che provavo per lui, tutti i piccoli momenti di intimità, le battute, le risate, i fatti relativi ai suoi scatti, tutto questo… ho paura di essere l’unica persona a detenere questa conoscenza. Non voglio che scompaia, non voglio che rimanga solo a me e alla mia memoria fallibile. Voglio soltanto che la gente sappia che lo amavo.

Altare in onore alla vita di Aaron, dove l’amico di Aaron ha letto questo testo ad alta voce.

La setta

Voglio fornire un contesto di fondo sulla vita di Aaron. Mi ha confidato tutto questo; ma mi sento bene nel condividerlo con tutti voi adesso – specie perché lui non c’è più e voglio contribuire a contestualizzarlo per tutti voi. Anche la stampa ha contattato delle persone del suo passato; quindi la notizia uscirà comunque e credo sia meglio che tutti voi impariate da un compagno.

Aaron è cresciuto in una setta. Una congrega cristiana e un sedicente monastero chiamato “Community of Jesus”. In questa setta, come tantealtre similari, Aaron è stato tenuto costantemente occupato fin dalla più tenera età. Lavorando come operaio non retribuito, impegnandosi in allenamenti intensivi per programmi di arti performative – organizzati dalla comunità – o impegnandosi nella preghiera. Questo lo ha traumatizzato profondamente in quanto doveva mantenere questo impegno mentre era alle prese con la sua neuro-divergenza – che interferiva con la sua capacità di svolgere bene i compiti. Ha dovuto imparare a mascherarsi fin da giovane e sentiva che la sua infanzia gli fosse stata rubata.

Un’estate, quando era adolescente, ha dovuto fare più lavori al giorno per guadagnare abbastanza soldi e pagare le spese superflue del programma di arti performative – a cui era obbligato a partecipare.

Alla “Community of Jesus” tutto era motivato dalla vergogna, dal senso di colpa e dalla minaccia di ostracizzazione. Questo lo ha colpito profondamente e ha plasmato, in modo fondamentale, il modo in cui poteva o non poteva impegnarsi nel costruire delle relazioni con le persone. È il motivo per cui ha lasciato il SACC [San Antonio Collective Care]. Per proteggersi. Sono stato incredibilmente fortunato ad instaurare un rapporto con lui.

La crescita all’interno di una setta, che è essenzialmente una piccola società con norme culturali diverse dalle nostre, ha dato ad Aaron una capacità di vedere ed identificare meglio le norme e le qualità della nostra società – che per noi sono più difficili da vedere perché siamo stati condizionati al suo interno. Poteva vedere la logica fascista latente e le tendenze cultuali in cui nuotiamo ogni giorno. Poteva vederle e sentirle in modi che io fatico a sentire e a capire al di là di un livello intellettuale. È sempre stato molto riservato sul suo passato e ha fatto del suo meglio per non mentire. Di lui si può ricordare che diceva cose come “sorta di” o “qualcosa di simile” ogni volta che gli si ponevano domande sullo stare in un teatro o in una band.

Quando Aaron viveva lì, era pienamente credente e partecipava a tutti i rituali vergognosi e ai cicli [religiosi ignominiosi]. Era completamente coinvolto in quella realtà. Il fatto di essere riuscito a sfuggire a quell’ideologia e a quell’esperienza e visione cruenta e devastante del mondo, lo ha reso incredibilmente impegnato nel volere l’abolizione della gerarchia.

Tempi in cui cambiava e rifletteva

Ci messaggiavamo e io lo accusavo di messaggiare come un uomo etero (e lo era). Non usava mai emoji di reazione o punteggiatura o espressioni di risata come lol. Era incredibilmente fastidioso. E ha fatto uno sforzo così attivo per fare queste cose dopo che gliele avevo chieste, in modo molto rapido e costante.

Una volta, io e Aaron stavamo discutendo di politica, precisamente sull’etica di mangiare e produrre carne. Come ex persona vegana, la discussione tra noi due è stata vivace. Ad un certo punto, la conversazione si è spostata sulle piante ed Aaron ha detto di considerare le piante come macchine biologiche completamente prive di vita o, almeno, senza quell’essenza che le rende degne, a livello morale, di essere protette come gli animali senzienti. Onestamente ero molto scioccato. Gli ho detto, [in modo argomentativo], che si sbagliava e gli ho detto di leggere “Braiding Sweetgrass” – nello stesso modo in cui dici alle persone di leggersi i libri ma non ci si aspetta che lo facciano davvero. La nostra conversazione sembrava pesare molto su di lui, e nelle settimane successive ne avevamo parlato un paio di volte. Durante il viaggio in auto verso l’Ohio, ha ascoltato “Braiding Sweetgrass” e mi ha mandato un messaggio a riguardo. Gli è piaciuto davvero molto. Credo che [in quell’occasione] abbia rivisto parte della sua visione del mondo.

Aaron con il suo amato gatto Sugar.

I princìpi

Aaron vedeva la gerarchia e l’ingiustizia e il suo ruolo in questi sistemi – e odiava [essere una parte integrante in essi]. Si sentiva molto in colpa a causa della situazione in cui era cresciuto; il senso di colpa era l’emozione principale attraverso la quale affrontava la maggior parte delle cose. Mi dispiace molto che non sia stato in grado di guarire completamente da questa situazione prima [della sua morte].

Amava tanto i suoi gatti.Le contraddizioni di possedere qualcuno che si ama gli pesavano molto. Pensava costantemente su come accudirli al meglio e a barcamenarsi in questo rapporto di dominazione, di controllo totale della loro attività. Ho visto che questo lo angosciava sinceramente.

Aaron si rifiutava di pronunciare parole come pazzo, folle o sfigato a causa delle loro radici abiliste e mi rimproverava costantemente per l’uso della parola “sfigato”. Non diceva la parola “cazzo” perché vedeva in essa le radici nella misoginia e nell’etero-patriarcato.

Ad Aaron non piaceva nemmeno la parola democrazia per ragioni troppo lunghe da spiegare; ne discutevamo spesso, era una cosa ricorrente.

Aaron ha cancellato Signal prima di auto-immolarsi. Un ultimo atto di sicurezza e di amore per i suoi compagni.

Aaron serve del cibo in Ohio come parte dell’organizzazione di mutuo soccorso “Serve the People Akron”. “Aaron è stato un membro prezioso della nostra organizzazione e della comunità che si è subito prodigato per aiutare le persone senzatetto e qualsiasi progetto che si presentava. Era affidabile e perseverante nel lavoro di mutuo soccorso che si svolgeva in una città che era ancora nuova per lui. Gli saremo sempre grati per l’impegno che egli ha profuso nel rendere Akron un posto migliore.”

Estratti

Sono stato molto vulnerabile e aperto con Aaron e ne sono orgoglioso. La vulnerabilità costruisce la fiducia e approfondisce i nostri legami reciproci; è qualcosa in cui io lavoro attivamente…per sviluppare me stesso. A tal fine, vorrei condividere alcuni estratti di due cose che ho scritto per Aaron.

Tutte le nostre relazioni ci cambiano, ci plasmano. Quando guardo le persone, gli amici, che amo di più, le persone con cui ho i rapporti d’amore più sicuri, posso notare i modi in cui mi hanno cambiato. I modi di fare, le abitudini, i modi di parlare o le visioni del mondo che ho adottato da loro. Mi fa sentire così orgoglioso e grato. Non c’è dubbio che mi hai già cambiato in modi di cui sarò orgoglioso e grato; ma sento che una delle cose che più mi fa male è piangere la perdita dei modi in cui tu potevi cambiarmi…

Vorrei poterti conoscere di più. Ci sono tante altre cose che vorrei sapere di te e tante altre cose che vorrei tu sapessi di me. Vorrei poter vedere di persona il tuo continuo sviluppo politico e vorrei che potessimo avere un impatto più forte sullo sviluppo reciproco. Vorrei che tu potessi vedere il mio, per cambiarlo e farmi diventare un rivoluzionario migliore. Voglio vederti in lotta, imparare a lottare accanto a te e a lottare con te. Voglio che tu sia qui.

Continuo ad immaginarti qui. Riflettendo, ti immagino qui, ma non come ti conosco: ti immagino qui e libero. Libero dal tuo vincolo militare. Mi dà tanta gioia immaginarti libero e in lotta, immaginare la tua gioia.

Conclusione

Penso che sarà difficile piangere questa perdita senza poter stare con il suo corpo. Non poter sperimentare gli effetti fisici e psicologici di essere con il suo corpo dopo che se ne è andato via.

Mi sento piccolo e schiacciato dalla grandezza e dall’inerzia dei sistemi contro cui stiamo lottando. Mi sento piccolo e impotente di fronte a questi sistemi che esistono da centinaia di anni – e probabilmente esisteranno per altre centinaia. Di solito mi sento al contrario, ma in questo momento mi sento così piccolo. Come possiamo trovare pace che non sia complicità in questo mondo? Spero che Aaron abbia trovato la sua.

Ma il sostegno e il dolore di tutti voi e dei miei compagni di tutto il Paese è stato immenso e sono davvero in soggezione. Raccontavo ad Aaron che a volte mi sentivo sopraffatto dallo stupore e dall’amore…fino a piangere mentre pensavo ai miei compagni. Il vostro sostegno mi ha fatto piangere molte volte negli ultimi giorni. Non ho parole per esprimere quanto vi amo. Sono in costante e puro stupore.

Aaron e i suoi amici.

Voglio concludere con due cose, alcune parole tratte dal testamento di Aaron e una poesia che si era esercitato a recitare una volta uscito dall’esercito.

Dal testamento di Aaron:

“Chiedo scusa a mio fratello e ai miei amici per averli lasciati in questo modo. Naturalmente, se fossi veramente dispiaciuto, non lo farei. Ma la macchina richiede sangue. Niente di tutto questo è giusto.”

“Desidero che i miei resti vengano cremati. Non desidero che le mie ceneri siano disperse o che i miei resti siano sepolti, perché il mio corpo non appartiene a nessun luogo di questo mondo. Se arriverà un momento in cui i palestinesi riprenderanno il controllo della loro terra, e se la gente originaria di quella terra sarà aperta a questa possibilità, vorrei che le mie ceneri fossero sparse in una Palestina libera.”


L’Impero mi ha cresciuto

Una poesia dalla Anansi’s Library

I was a soldier for her before I knew her name
Raised to die before I fully knew mine
Crafted by hand for eternal war
Raised for combat as the empire’s ward
I was raised a soldier
I was built for bowing down
To drop to my knees and worship at the sound of
Blood money capital and oil king’s crown
Obey our enforcers, pray to our flag
Our god is the state and war is her ballad
And you were raised a soldier
Stay your tongue child keep silent I beg
Don’t you know that our god can look into your head
See thoughts and images
Fears and dread and shape it all into will
Ask too many questions
Look through the fog
Set truth to deception and raise up the mob
Fight for real justice and soon you will see
The beauty of our weapons pointed straight at you and me
In the end this state knows no loyalty
For we were both raised soldiers
Peer through the windows and watch every street
Heed George Jackson’s words
Watch the pigs and never sleep
A muzzle in tall grass
A flashbang in the dark
Bombs for the masses
Soon the fires will start
A stalker in the nighttime
A predator
A drone
Tear gas and flames
Jack boots in your home
Door-to-door searches
To your knees dropping atone
Fearful and wordless we all look on
Toward the burning of Rome this can only progress
Toward panic in the streets
Police violence and unrest
Desperate riots to escape the cruelty
While the guilt is placed square on the shoulders of those in need
Fighting for justice is the greatest of sins
Punished by death since the empire began
And I was raised a soldier
Now the muzzle is at my back
The boots are at my door
The guns are all racked
And like my ancestors before
A hail of bullets will set me free
Express one day delivery
From your state god to thee
Expect from your lord no loyalty
For I was raised a soldier


Thanks to Iene Anarchiche for the translation.

  1. “[…] per spirito anarchico intendo quel sentimento largamente umano che aspira al bene di tutti, alla libertà ed alla giustizia per tutti, alla solidarietà ed all’amore fra tutti, e che non è dote esclusiva degli anarchici propriamente detti, ma anima tutti gli uomini di cuore buono e d’intelligenza aperta. […]”, Errico Malatesta, “La funzione dei sindacati nella rivoluzione”, Umanità Nova, n. 88, a . III, 13 Aprile 1922, pag. 1. L’articolo è stato inserito nella raccolta edita dal Movimento Anarchico Italiano, “Errico Malatesta. Pagine di lotta quotidiana. Scritti 2o Volume. Umanità Nova e scritti vari 1919-1923”, Carrara, 1975, pag. 18